Storia

Un gioiello del Settecento immerso nella campagna veronese, testimone di storia, nobiltà e tradizione.

La Storia della Villa

La villa prende il nome dalla località su cui sorge, una zona che in epoca medievale era incolta e boschiva. Fu costruita per la famiglia dei conti Murari Brà, di antica nobiltà e legata alla professione notarile, che qui aveva possedimenti già dal XIV secolo.

I Murari Brà furono tra le famiglie che diedero un fortissimo impulso alla bonifica della zona e all’introduzione della coltura del riso. Nei pressi della Villa si erge infatti una pila da riso, risalente al Seicento e perfettamente conservata: è la più antica esistente a Isola Della Scala. 

Nel 1729 i fratelli Brà chiesero l’erezione di un’oratorio pubblico intitolato alla Beata Vergine della Concezione e a San Zeno. Il grazioso edificio, di gusto ancora baroccheggiante, si trova nel giardino alberato della villa.

Fin dai primi tempi della loro presenza ai Boschi, i Murari Brà vi avevano eretto una casa dominicale, ma è nella seconda metà del Settecento che la struttura assunse il suo aspetto attuale.

Nel 1747 Giacomo Brà e il mastro murario Messer Angelo Brumello del Tresto stipularono un contratto che attestava i lavori di ristrutturazione del complesso: il Brunello si impegnava a costruire il palazzo secondo uno dei disegni da lui esibiti al signor Brà, mirando a conferirgli il segno aggiornato di dimora lussuosa confacente al rango della famiglia. Il nuovo edificio doveva infatti dare visibilità all’affermato prestigio sociale ed economico del casato dei Brà, attraverso lo stile architettonico allora in voga.

Nell’Ottocento il complesso entrò a far parte del latifondo dei conti Monga. Passò poi nelle mani di vari proprietari, che lo spogliarono di gran parte delle suppellettili e decorazioni.